Cercando di combattere l’odio razziale grazie ad un videogame



Il videogioco in questione si chiamerà “The Light in the Darkness” e dovrebbe uscire nel 2023 sia su XBox che su Windows. Il creatore è Luc Bernard, game designer ora residente a Los Angeles ma di origine inglese che si trasferì durante l'adolescenza nella Francia rurale. Durante quel periodo venne picchiato da un gruppo di neonazisti dove stava tentando di infiltrarsi, dato che scoprirono le sue origini ebraiche Quel fatto lo portò a cercare di sviluppare un videogame sull’Olocausto intitolato “Imagination is The Only Escape “. Tuttavia, la sua ambientazione oscura e il fatto che la comunità ebraica pensasse ad uno sparatutto ricco d’azione bloccò lo sviluppo del videogioco.
Dopo quel primo tentativo aveva pensato di abbandonare il mondo videoludico, in realtà si dedicò alla produzione di videogame dai temi meno forti e più comuni come Mecho Wars e Eternity’s Child.
L’idea di produrne uno che riprendesse temi affini all’antisemitismo non lo aveva però abbandonato dal tutto. Lui stesso ha affermato che i videogiochi di oggi molto spesso assomigliano ad un film interattivo. Per questo motivo ha deciso di sviluppare The Light in the Darkness.
Esso racconta la storia e le vicende di: una famiglia operaia di ebrei polacchi residenti in Francia, i loro vicini di casa non ebrei e un ebreo sefardita dell’Algeria colonizzata. La storia narrata, con tutti i protagonisti appena citati giocabili, ripercorre i fatti che si sono verificati in Francia dall’inizio della guerra nel 1939 alla più grande deportazione di ebrei francesi chiamata Vélodrome d'Hiver, nel 1942.
Questo nuovo videogioco racconta una storia diversa rispetto al primo mai uscito, soprattutto perché, come lui stesso ha affermato, ha impiegato molto tempo in ricerche e studi che potessero rappresentare al meglio il momento storico di riferimento. Per la sua produzione, sono stati intervistati sia alcuni soppravvisuti all’Olocausto sia storici, in modo tale da poter descrivere anche quali erano gli oggetti che dovevano portare agli interrogatori. L'obiettivo principale è quello di aiutare i giovani (ma anche i meno giovani) a comprendere quello che è successo nel passato, cercando di contrastare i casi di odio razziale che si possono verificare online. Prima di tutto deve essere visto come uno strumento educativo, ed è per questo che verrà lanciato al pubblico in forma gratuita, in modo da raggiungere il più grande numero di utenti.