Il viaggio di Hare

Il secondo episodio CAPOLAVORO di TLOU

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Dopo una prima puntata spettacolare di The Last of Us, ieri, lunedì 23 gennaio 2023 è stata trasmessa la seconda.
Quello che posso dire dopo averla vista è solo che è stata fantastica.

Il primo aspetto che mi ha colpito è stato quello relativo alle ambientazioni che circondano i personaggi. L'incredibile capacità da parte dei produttori di riadattare gli spazi e gli ambienti del videogioco nella vita reale della Serie ha permesso a tutti i fans come me di rivivere quelle emozioni già provate prima. Luoghi che sono stati abbandonati da un momento all’altro a causa di una pandemia che non lascia scampo tra gli esseri umani.

Il fatto che questa infezione non lasci alcuna speranza all’umanità è stata spiegata benissimo nel prologo di inizio puntata, quando la scienziata asiatica (ed ecco come ci fanno capire che il problema si estende a tutto il mondo) scopre cosa sta succedendo. La micologa infatti, incredula e disperata, ammette che non c’è alcun vaccino o antibiotico che possa sconfiggere tutto ciò perché quello da cui gli esseri umani sono stati infettati non è un virus o un batterio, bensì un fungo, che di solito non attacca le persone.

Sebbene in entrambi i media l’infezione di cordyceps avviene perché gli infetti attaccano persone non infette e così via, la narrativa della serie televisiva ha delle diversità rispetto al concept videoludico. Questo serve per far sì che la storia si stacchi dall’interattività dei videogiochi e si adegui alla serialità del nuovo medium, quello televisivo. Infatti, come abbiamo già accennato la volta scorsa, mentre nel videogame le persone diventavano “zombie” a causa dei morsi di infetti o delle spore, nella Serie Tv finalmente capiamo bene come tutto ciò accade. I protagonisti raccontano che tutti gli infetti sono letteralmente legati tra loro tramite filamenti e se per sbaglio si va a contatto con un filamento di un infetto, tutti gli altri capiscono dove sei, ti localizzano e ti vengono a cercare. Inoltre, dalla scena finale quando avviene la morte di Tess ( nel videogioco veniva uccisa dai militari), si intuisce che il problema non è di per sé solo il morso, ma proprio che attraverso la ferita aperta rimani infettato e collegato ai filamenti degli altri clickers.

Prima di concludere volevo ringraziare gli sceneggiatori per la capacità di farmi sentire l’interattività videoludica anche nella serie Tv. In particolare, nella scena dei tre che cercano di uscire dall’hotel. Joel e Tess devono collaborare per far sì che Tess riesca a scavalcare l’insieme di massi che sono franati all’interno dell’edificio. Ed è proprio in quel momento che ogni videogiocatore ha avuto quasi la sensazione di dover premere triangolo per permettere a Joel di riuscire a dare una spinta alla propria compagna.

Per questa puntata è tutto, ci sentiamo alla prossima, lunedì 30 gennaio.


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