The Last of Us - commento ep. 6



Mi viene spesso chiesto come mai non faccio mai commenti negativi su nessuna delle puntate di The Last of Us. La risposta è che, secondo me, questa seria al momento non ha difetti. Mi spiego meglio: quello che stiamo vedendo sta superando di gran lunga le aspettative che avevo quando hanno annunciato la produzione della serie. Il motivo? I produttori, gli sceneggiatori, gli attori e tutti i collaboratori di questo progetto sono riusciti ad aggiungere all’incredibile trama post apocalittica che avevamo già conosciuto durante il videogioco ulteriori elementi, come frasi, interpretazioni e scene che hanno reso il tutto ancora più profondo e commovente.
Questa puntata ci ha permesso di conoscere la sofferenza interiore dei due personaggi principali, Joel ed Ellie, che spinti da motivazioni diverse, vogliono raggiungere il loro obiettivo. Non importa quanto a Joel sia mancato il fratello Tommy, la scomparsa di Tess ha lasciato in lui un senso di dovere che aveva provato solo con Sarah (proprio in questa puntata Ellie scopre la verità sulla figlia). Per questo motivo, sebbene lui sia convinto di non riuscire a proteggere Ellie nel modo giusto, tant’è che viene continuamente colto da attacchi di panico, la sua voglia di riscatto supera questa paura.
D'altronde, la stessa Ellie è convinta che l’unico che possa aiutarla sia lui, poichè i due, nei mesi passati insieme, hanno dato vita ad un legame riconducibile al rapporto padre-figlia che lei non ha mai avuto. Questo particolare ce lo fanno notare durante la “litigata” la sera prima della partenza, quando lei afferma che non ha nessuno al mondo e che non potrà sostituire sua figlia, ma che senza di lui non potrebbe sopravvivere.
Superata la mia paura che gli sceneggiatori la facessero partire veramente con Tommy, i due montano a cavallo e si dirigono all’università. Come nel videogame,all’università non è presente nessuno delle Luci, anzi, la coppia viene assalita dai banditi che feriscono Joel, concludendo così l’episodio.
In questa puntata ci sono stati anche dei particolari che la legano decisamente al secondo capitolo del videogioco. In primis, l’arrivo a Jackson, cittadina che non vediamo mai nel primo capitolo della saga, ma che sarà il punto di partenza di TLoU 2. A questo si aggiunge la figura di una ragazzina che fissa i due nuovi arrivati in città mentre stanno mangiando, probabilmente, anche rispetto ai commenti su Twitter di Neil Druckmann, quella che abbiamo visto è una giovane Dina. Tutto questo in principio mi ha lasciato sorpresa, perché c’è stata la paura che sbagliassero a inserire troppo di TLoU pt.2, in realtà anche questa volta sono riusciti a riadattare le situazioni videoludiche al corrispettivo seriale senza esagerare.